Monkey Island Site : Community : Storia della Pirateria
 
 

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Un sito completamente dedicato ad un videogioco sui pirati, non può non contenere una decente digressione storica sul fenomeno della Pirateria e quindi....
Con questo termine si indica l'attività di quei marinai, denominati pirati che, abbandonando per scelta o per costrizione, la precedente vita sui vascelli mercantili, abbordano, depredano o affondano le altre navi in alto mare, nei porti, sui fiumi e nelle insenature.
Diversi sono i termini con i quali si sono indicati i pirati nel corso del tempo. Tra questi:

  • Filibustieri (derivato dal nome francese Filibustirs, in inglese Freebooter, "saccheggiatori")
  • Bucanieri (derivato da Boucan)

I Filibustieri erano corsari e pirati che operavano nelle Antille nel XVII e XVIII secolo. Essi stretti in associazioni (filibuste) assalivano e depredavano navi spagnole e francesi nei mari d'America.
Il termine bucaniere, utilizzato dal tardo XVII secolo nei Caraibi, deriva dal francese Boucanier e indicava cacciatori di frodo che affumicavano la carne su una graticola di legno detta. Questo metodo, chiamato barbicoa e dal quale deriva il barbecue, sarebbe stato insegnato loro dagli Arawak, tribù di Santo Domingo.
Tuttavia, gli abitanti delle isola utilizzarono ben presto questa parola per indicare i pirati dei Caraibi. I coloni inglesi che occuparono la Giamaica usarono questo termine per indicare pirati ribelli che navigavano nei porti e nei mari caraibici. Questo nome divenne poi d'uso universale con l'uscita, nel 1684, del libro di Alexander Exquemelin: The Bucaniers of America.
Sebbene ve ne fossero di molte nazionalità, i bucanieri erano per lo più protestanti provenienti da Inghilterra, Olanda e Francia settentrionale. All'inizio i bucanieri ebbero come basi Hispaniola, Tortuga e Port Royal.
I bucanieri, detti anche Fratelli della costa attaccarono le navi francesi e spagnole che navigavano nelle Indie occidentali nel XVII e XVIII secolo. Attorno al 1630, alcuni francesi che erano stati scacciati dall'isola di Saint Kitts si recarono prima a Hispaniola e poi nella vicina Tortuga (che oggi fa parte di Haiti). Qui vissero di caccia e vendendo pelli ai mercanti olandesi. Gli spagnoli tentarono di cacciarli, ma ai bucanieri si aggiunsero molti altri francesi, olandesi e inglesi. Essi divennero infine così potenti da attaccare le navi spagnole e da conquistare città nel Nord America.
Vedendo nei bucanieri degli utili alleati, l'Inghilterra li assoldò per attaccare la rivale Spagna, legalizzando in questo modo le loro operazioni. Gli fu quindi offerta come base Port Royal in Giamaica. Col benestare della Corona inglese, i bucanieri attaccarono le navi francesi, spagnole e olandesi, e così Port Royal divenne la città più fiorente delle Indie occidentali. Furono anche inviati ufficiali navali per comandarli, tra cui Christopher Myngs. Alla fine furono misconosciuti dal governo inglese.
Ben diversi sono invece i Corsari, fra cui debbono essere compresi i marinai barbareschi (ossia delle regioni "barbaresche" - cioè a maggioranza berbera - che s'affacciano sul Mar Mediterraneo), che operarono tra il XIV e il XIX secolo dalle coste marocchine, algerine, tunisine o libiche.
Che i Barbareschi non fossero pirati è dimostrato dal fatto che mai costoro aggredirono naviglio musulmano, riservando le loro azioni di rapina alle sole imbarcazioni cristiane
Il pirata infatti era colui che saccheggiava e rubava in mare, un fuorilegge, mentre il corsaro era chi - a bordo di un vascello armato e autorizzato dal proprio governo attraverso lettere di corsa o di marca - s'impegnava a catturare navi di nazioni ostili. La differenza più evidente fra i pirati e i corsari era che i corsari, se catturati, soggiacevano alle norme previste dal diritto bellico marittimo, venendo imprigionati, al pari di un qualsiasi prigioniero di guerra, mentre i pirati catturati erano sommariamente giustiziati, in genere per impiccagione alla varea del pennone di un fuso maggiore, al fine di fornire una tangibile prova della potenza della giustizia umana e fungere al contempo da salutare ammonimento per chi fosse tentato d'intraprendere una simile attività.
fenomeno della pirateria è antichissimo. Vi sono esempi di pirati nel mondo classico tra i Greci ed i Romani, nell'alto Medioevo con i Vichinghi e i Danesi, nel Basso Medioevo e nel Rinascimento con i pirati Saraceni.
La pirateria moderna inizia nel XVII secolo nel Mar delle Antille ed in meno di mezzo secolo si estende in tutti i continenti; il Mar delle Antille rimane ad ogni modo il centro della pirateria sia perché là i pirati riescono a godere di una serie di appoggi e favori sulla terraferma sia perché le numerose isole presenti sono ricche di cibo e i fondali bassi impediscono inseguimenti da parte delle già lente navi da guerra.
Tra le cause dello sviluppo della moderna pirateria vi fu l'azione di Francia ed Inghilterra che, per contrastare la Spagna nel Mare dei Caraibi, finanziarono vascelli corsari che saccheggiassero i mercantili spagnoli. Successivamente, sia per il venir meno dell'appoggio anglo-francese, sia per una acquisita abitudine allo stile di vita libero ed indipendente molti corsari divennero pirati.
Nel 1717 e 1718 Re Giorgio I d'Inghilterra offrì il perdono ai pirati nella speranza di indurli ad abbandonare la pirateria ma il provvedimento si dimostra di nessuna efficacia. Per rendere i mari più sicuri si organizza allora una sistematica "caccia ai pirati" da parte di navi corsare specificamente autorizzate dai governi per combattere i pirati. Infatti, sebbene nel momento della sua massima espansione, attorno al 1720, i pirati dell'Atlantico non superassero il numero di 4.000, essi furono in grado di porre una pesante minaccia sullo sviluppo capitalistico dei commerci tra Inghilterra e colonie. Ciò fu reso possibile, oltre che dalla oggettiva difficoltà di opporsi alla pirateria, da alcune cause più generali. Con la pace di Utrecht, la fine della guerra di successione spagnola ed il nuovo equilibrio tra potenze che si venne a creare a partire dal 1714, le marinerie militari di Francia, Spagna e Gran Bretagna furono molto ridotte e da quel momento fino al 1730 circa vi fu anche un certa diminuzione dei commerci internazionali. La disoccupazione che colpì i marinai, la drastica diminuzione dei salari che ad essa si accompagnò, ed il contemporaneo peggioramento delle condizioni di vita a bordo di vascelli spinse un gran numero di marinai verso la pirateria che prometteva loro guadagni più facili e condizioni di vita più umane.
Il covo più famoso dei pirati fu un'isola a forma di tartaruga, detta San Cristoforo (nei pressi dell'isola di Hispaniola).
Diverse erano inoltre le aree considerate ad alto rischio perché infestate dai pirati. Tra queste la zona dello stretto di Gibilterra, il Madagascar, il Mar Rosso ed il Golfo Persico, la costa indiana di Malabar, tutta l'area tra le Filippine e l'Indonesia dove spadroneggiavano i pirati filippini mentre il Mar Cinese Meridionale ospitava la più numerosa comunità di pirati, circa 40.000 all'inizio dell'Ottocento, e la più temuta per le atrocità di cui si rendevano responsabili.
La vita a bordo di una nave pirata era piena di contrasti. Sulle navi non mancava il lavoro per l'equipaggio impegnato in una costante manutenzione della nave. Le regole per la ciurma erano poche ma alcune molto dure.
Ecco alcune regole che i Pirati dovevano rispettare:

  • Ognuno ha il diritto di voto, a provviste fresche e alla razione di liquore.
  • Nessuno deve giocare a carte o a dadi per denaro.
  • I lumini delle candele devono essere spenti alle otto.
  • Tenere sempre le proprie armi pronte e pulite.
  • Donne e fanciulle non possono salire a bordo.
  • Chi diserta in battaglia viene punito con la morte o con l’abbandono in mare aperto.

I pirati prendevano le loro decisioni in maniera collettiva: non esisteva un leader assoluto, il capitano veniva eletto da tutta la ciurma riunita (dall'ultimo mozzo al timoniere) per effettuare le scelte relative alla conduzione del vascello e il bottino veniva diviso in quote uguali assegnando in certi casi due quote al capitano e una e mezzo al nostromo.
In oltre ogni Capitano aveva un "suo" codice (o regolamento) che poteva cambiare alcuni punti rispetto a quello base.
I pirati erano egalitari: per questa ragione liberavano gli schiavi che venivano trovati sulle navi catturate. Tra i pirati c'era un grande spirito di corpo, ed era questo che gli permetteva di vincere le battaglie. Per un certo periodo esistette anche un sistema di assicurazione per chi era rimasto ferito in battaglia o durante il lavoro. Tuttavia le loro comunità persero col tempo molte di queste caratteristiche.

La storia della bandiera pirata su Flags-Bandiere dal Mondo

Pirati celebri:

  • William Kydd
  • Edward Teach detto Barbanera
  • Francio Barke
  • Bartholomew Roberts detto Black Bart
  • Stede Bonnet
  • Anne Bonny
  • John Rackham detto Calico Jack
  • George Clifford
  • Bennet Craham
  • Edmund Condent
  • Captain Dulaien
  • Francis Drake
  • Edward England - Sua la famosa bandiera con il teschio e le tibie incrociate
  • Henry Every
  • Nicolas Filzgerald
  • William Fly
  • Martin Frobisher
  • John Hawkins
  • Curzon Howe
  • Thomas Lavandish
  • Edward Low
  • Henry Morgan
  • Tony Mangel
  • Michele detto il Basco
  • Christopher Moody
  • Francesco Nau detto l'Olonese
  • Bartolomeo detto il Portoghese
  • John Quelch
  • Mary Read
  • Rock il Brasiliano
  • Thomas Tew
  • William Thompson
  • Charles Vane
  • Richard Worley
  • Emanuel Wynne

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